Un tema caldo delle ultime settimane e che coinvolge i grandi attori del mondo dell’edilizia. Nell’ottica di porre rimedio alle carenze normative, la revisione prevista del DM 37/08 è l’occasione giusta    

 

 

Nelle ultime settimane anche in Smart Buildings Alliance Italia, come in molte altre associazioni e raggruppamenti di professionisti, tiene banco il tema della revisione del DM 37/08 per il riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici. Una accelerazione, quella della revisione di questa legge, dovuta anche al DL 207/2021 che ha di fatto recepito il codice europeo delle comunicazioni elettroniche, obbligando ad una ulteriore certificazione tutti gli edifici di nuova costruzione o profondamente ristrutturati, ovvero quella del “Bollino Blu” di edificio predisposto alla banda ultra-larga.

 

 

In questo decreto all’art.4 si legge come viene modificato il testo unico dell’edilizia, ovvero il DPR 380 del 6 Giugno 2001. In particolare, alla lettera b) si legge che l’attestazione di ‘edificio predisposto alla banda ultra-larga‘, sarà rilasciata da un tecnico abilitato per gli impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera b), del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n.  37, e secondo quanto previsto dalle Guide CEI 306-2, CEI 306-22 e 64-100/1, 2 e 3.

 

 

Tuttavia, alla lettera b) del DM 37/08 vi è riportata una dicitura ancora vaga ed antiquata degli impianti per la trasmissione di dati, fonia e video, indicandoli come “impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere” omettendone di fatto una più aggiornata descrizione, anche all’art.2 comma f dello stesso decreto dove si legge che questi sono: “impianti radiotelevisivi ed elettronici: le componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione ed alla ricezione dei segnali e dei dati, anche relativi agli impianti di sicurezza, ad installazione fissa alimentati a tensione inferiore a 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua, mentre le componenti alimentate a tensione superiore, nonché i sistemi di protezione contro le sovratensioni sono da ritenersi appartenenti all’impianto elettrico; ai fini dell’autorizzazione, dell’installazione e degli ampliamenti degli impianti telefonici e di telecomunicazione interni collegati alla rete pubblica, si applica la normativa specifica vigente;” omettendo di fato una accurata descrizione dell’impianto passivo in fibra ottica, altresì conosciuto come impianto multiservizio.

 

 

Alla luce delle nuove esigenze di digitalizzazione, ed all’importanza data dal DL207/2021 all’etichetta di edificio predisposto alla banda ultra-larga, che è vincolante ai fini del rilascio dell’agibilità dell’immobile, appare evidente come questa debba essere organicamente integrata in una apposita revisione del DM 37/08, che già prevede una stretta correlazione fra conformità degli impianti e rilascio del certificato di agibilità all’art. 9. Ricordiamo inoltre che nel DM 37/08 era prevista la possibilità di una dichiarazione di rispondenza (Di.Ri.) redatta da professionisti abilitati, anche per gli impianti già installati e alla cui consegna non era stata redatta la dichiarazione di conformità (Di.Co.). Al momento per gli impianti multiservizio, oggetto del DL 207/2021, non è fatto richiamo a tale possibilità, tagliando fuori dalla possibilità di rilasciale il bollino blu a edifici già correttamente equipaggiati di impianto multiservizio prima dell’entrata in vigore del decreto.

 

 

Smart Buildings Alliance ritiene, quindi, che si debba porre rimedio con urgenza a tali carenze normative e probabilmente la revisione prevista del DM 37/08 è l’occasione giusta per farlo. Ma sarebbe assai limitante, a nostro parere, fermarsi a tali integrazioni necessarie e non guardare in modo più ampio al tema della rispondenza tra competenze e compiti assegnati ai tecnici. Un tema ampiamente dibattuto, ma che ora è venuto il momento di affrontare, anche a causa della rivoluzione tecnologica in atto.  Per questa ragione la posizione di Smart Buildings Alliance caldeggia fortemente che venga inserito all’interno del nuovo DM 37/08 il concetto di certificazione delle competenze sia di artigiani che di professionisti abilitati, per attestarne la professionalità e, soprattutto, l’aggiornamento, anche in merito alla capacità di verifica, collaudo e manutenzione degli impianti, in rispondenza a precise SLA e parametri tecnici verificati con strumenti certificati e che possano essere inderogabilmente accettate come affidabili dai provider e wholesaler di servizi di connettività, superando definitivamente uno dei maggiori ostacoli al reale impiego degli impianti multiservizio. Smart Buildings Alliance, inoltre, chiede che tali verifiche, da allegare alle dichiarazioni di conformità o rispondenza, siano estese al pari dagli altri fornitori di utenze (gas, acqua, elettricità) ad ogni sottoscrizione di contratto e voltura, per una vera proattiva promozione della sicurezza degli impianti negli edifici.

 

 

In chiave prospettica, ma già perfettamente realizzabile con le tecnologie esistenti, Smart Buildings Alliance promuove infine l’ipotesi della completa certificazione digitalizzata e connessione in rete dei POD e dei terminali operatori o posti centrali di impianti sottoposti a verifica o sorveglianza, al fine di avere una telemetria completa in tempo reale delle performance degli stessi, onde individuare in maniera proattiva scostamenti dai punti di lavoro, prevenendo incidenti e limitando l’invasività di manutenzioni a volte persino intempestive.

 

Domenico Di Canosa
Presidente Smart Buildings Alliance Italia