Smart Buildings Alliance for Smart Cities ETS Italia, riconosciuta per la sua credibilità e neutralità nella promozione di edifici intelligenti e sostenibili, ha elaborato questo rapporto sulla base di dati pubblici, ufficiali e liberamente disponibili (ENEA, ISTAT, ISPRA, ARERA, Banca d’Italia).
Secondo il bollettino di monitoraggio SuperEcobonus di ENEA (luglio 2025, Rapporto Annuale sull’Efficientamento Energetico), l’Italia ha investito circa 124 miliardi di euro per rendere gli edifici residenziali più efficienti e sostenibili. Una cifra colossale, pari a quattro volte la manovra finanziaria 2025, destinata a una transizione energetica che promette case più verdi. Ma una domanda cruciale resta senza risposta: quanta energia è stata effettivamente risparmiata?
Nonostante stime ENEA indichino un risparmio energetico medio del 20-50% per gli edifici ristrutturati (ENEA, 2025, p. 45), l’assenza di certificazioni obbligatorie dei consumi pre- e post-intervento lascia l’efficacia del Superbonus avvolta nell’incertezza.
Un’analisi regionale degli investimenti, confrontata con le diverse esigenze climatiche, rivela dinamiche che fanno riflettere. Esaminiamo quattro regioni in diverse zone climatiche: Trentino-Alto Adige (zona F, >3000 gradi giorno), Emilia Romagna (zona E, ~2500 gradi giorno), Toscana (zona D, ~1750 gradi giorno) e Sicilia (zona C, ~1150 gradi giorno). I gradi giorno misurano il fabbisogno di riscaldamento: più alto è il valore, maggiore è l’energia necessaria per mantenere una temperatura interna di 20°C. Ad esempio, a Firenze (zona D, 1750 gradi giorno), la somma delle differenze giornaliere tra temperatura interna e esterna durante il periodo di riscaldamento ammonta a 1750.
I dati sugli interventi (ENEA, 2025, Allegato 2) mostrano risultati sorprendenti. In Trentino-Alto Adige, dove il freddo richiede interventi robusti, sono stati ristrutturati 6.412 condomini con 2,61 miliardi di euro (media: 407.080,40 €/condominio) e 5.017 abitazioni unifamiliari per 586,6 milioni di euro (media: 116.921,75 €/unità). In totale, 11.429 edifici su 418.994 con residenti (2,7%) per 3,20 miliardi di euro. In Sicilia, con un fabbisogno di riscaldamento molto inferiore, 7.550 condomini hanno assorbito 4,28 miliardi di euro (media: 566.528,02 €/condominio) e 23.559 abitazioni unifamiliari 2,66 miliardi di euro (media: 112.941,03 €/unità), per un totale di 31.109 edifici su 1.940.472 con residenti (1,6%) e 6,94 miliardi di euro.
Perché una regione calda come la Sicilia spende di più per condominio rispetto al Trentino-Alto Adige? Fattori come interventi più complessi (es. rinforzo sismico abbinato all’efficientamento energetico) o costi di mercato più alti possono spiegare la differenza, come suggerito da ENEA (2025, p. 67). Tuttavia, il dubbio persiste: stiamo ottimizzando la spesa pubblica o stiamo finanziando interventi costosi ma non sempre efficaci?
In Emilia Romagna (zona E), il numero più alto di condomini ristrutturati (14.852) ha richiesto 8,70 miliardi di euro (media: 585.740,39 €/condominio), mentre 29.975 abitazioni unifamiliari hanno assorbito 3,18 miliardi di euro (media: 106.017,13 €/unità), per un totale di 44.827 edifici su 1.886.323 con residenti (2,4%) e 11,88 miliardi di euro. In Toscana (zona D), 8.195 condomini (3,85 miliardi di euro, media: 469.659,62 €) e 30.266 abitazioni unifamiliari (3,12 miliardi di euro, media: 102.987,05 €) portano a 38.461 edifici su 1.529.666 con residenti (2,5%), per 6,97 miliardi di euro.
Il Superbonus ha avuto meriti economici: secondo la Banca d’Italia (Occasional Paper n. 860, giugno 2024, p. 12), ha generato un aumento del PIL di circa l’1% nel 2021-2022 e creato occupazione nel settore edile. Tuttavia, il suo impatto energetico è meno chiaro. La possibilità di accedere agli incentivi senza residenza nell’immobile e l’assenza di audit energetici obbligatori aprono la porta a inefficienze. Recenti indagini di Polizia e Guardia di Finanza (es. operazione “Superbonus” del 2024) hanno smascherato frodi legate a fatture false e riciclaggio per centiniaia di mioni di euro, favorite da controlli insufficienti sui risultati energetici, nonostante i decreti antifrode (DL 157/2021).
Un problema strutturale: incentivi mal calibrati
Un problema strutturale del Superbonus è la preferenza per interventi costosi, come cappotti termici da 400-600 €/m², rispetto a soluzioni più efficienti come l’automazione degli edifici (es. sistemi di gestione energetica avanzati). Questi ultimi, pur offrendo risparmi energetici significativi a costi inferiori, possono sembrare più complicati e generano margini e parcelle più bassi. Non si può escludere che alcuni operatori privilegino interventi ad alto costo per facilitarsi il lavoro e massimizzare i profitti, anteponendo l’interesse personale a quello del committente e della collettività. Tecnologie digitali come i sistemi di building automation, se correttamente progettati, potrebbero non solo ridurre i consumi, ma anche supportare la strategia energetica comunitaria prevista dalla Direttiva RED III (UE 2023/2413), pienamente recepita nel PNIEC 2023 arrivando a garantire risparmi in bolletta dell’ordine del 30% limitando i disagi dei pochi residuali ed eventuali interventi edilizi volti ad isolare laddove non è possibile gestire l’energia.
Contributo limitato agli obiettivi UE
Il contributo del Superbonus agli obiettivi UE (55% di riduzione delle emissioni entro il 2030, neutralità climatica entro il 2050) è limitato. La tabella seguente, elaborata da Smart Buildings Alliance for Smart Cities ETS Italia su dati ENEA (2025, p. 89) e ISPRA (Inventario Nazionale delle Emissioni, 2024, p. 134), mostra la riduzione di CO₂, calcolata con un fattore di emissione di 0,25 kg CO₂/kWh risparmiato (media nazionale per il settore residenziale):
Regione | Riduzione CO₂ (ton/anno) | Emissioni Totali Residenziale (ton/anno) | Contributo Target 2030 (%) | Contributo Target 2050 (%) |
Trentino-Alto Adige | 28.572,5 | 1.466.479 | 3,54 | 1,95 |
Emilia Romagna | 112.067,5 | 6.602.130,5 | 3,09 | 1,70 |
Toscana | 96.152,5 | 5.353.831 | 3,27 | 1,80 |
Sicilia | 77.772,5 | 6.791.652 | 2,08 | 1,15 |
Metodo di calcolo: La riduzione di CO₂ è stimata moltiplicando il risparmio energetico medio (30% dei consumi, ENEA, 2025) per il numero di edifici riqualificati e il fattore di emissione. Le emissioni totali residenziali sono tratte da ISPRA (2024). Il contributo al 2030 è calcolato rispetto all’obiettivo di riduzione del 55% per il settore residenziale (30% delle emissioni totali).
Questi numeri, pur rilevanti per il settore residenziale, mostrano che il Superbonus copre solo una frazione degli obiettivi climatici. In Francia, l’ADEME certifica i consumi pre- e post-intervento, legando gli incentivi (fino all’88%) a metriche chiare come €/kWh risparmiato e riduzione di CO₂ (Rapport sur l’efficacité énergétique, 2024). Questo sistema, seppur complesso, garantisce che ogni euro speso produca risultati misurabili.
Tempi di ritorno insostenibili
Il tempo di ritorno sull’investimento (ROI) è altrettanto critico. La tabella seguente, elaborata da Smart Buildings Alliance for Smart Cities ETS Italia, calcola il ROI dividendo la spesa netta (detratto il 35% di extra gettito fiscale, Banca d’Italia, 2024, p. 15) per il risparmio annuo per edificio (basato su una bolletta media di 1.500 €, ARERA, 2025, p. 22, e un risparmio del 30%). Il ROI realistico include inflazione (2%) e manutenzione (1%):
Regione | Spesa Netta (€) | Risparmio annuo per edificio (€) | ROI Teorico (anni) | ROI Realistico (anni) |
Trentino-Alto Adige | 2.080.000.000 | 1.344,2 | 104,47 | 135,39 |
Emilia Romagna | 7.722.000.000 | 1.189,1 | 111,79 | 144,87 |
Toscana | 4.530.500.000 | 878,9 | 103,42 | 134,03 |
Sicilia | 4.511.000.000 | 568,7 | 196,75 | 254,98 |
Metodo di calcolo: ROI teorico = Spesa netta / (Risparmio annuo × Numero edifici). ROI realistico = Spesa netta / (Risparmio annuo × (1 – inflazione – manutenzione))^t, dove t è il tempo in anni.
Un’occasione mancata per la flessibilità energetica
Con tempi di ritorno che superano i 100 anni – e arrivano a 250 in Sicilia – il Superbonus rischia di essere una promessa verde non mantenuta. Soldi pubblici finanziano cantieri che non sempre massimizzano l’efficienza energetica, mentre soluzioni come l’automazione restano in secondo piano. Ancora più grave, le tecnologie trainanti del Superbonus, come cappotti termici e sostituzione di infissi, non supportano la flessibilità energetica prevista dalla Direttiva RED III (UE 2023/2413), recepita nel PNIEC 2023. Questa direttiva promuove i cittadini come autoconsumatori attivi, membri di comunità energetiche o Virtual Power Plants (VPP), capaci di bilanciare la rete elettrica con tecnologie digitali. Sistemi di gestione energetica avanzati, se correttamente progettati, potrebbero integrare le rinnovabili, ridurre l’impatto di carichi imprevisti e prevenire blackout, come quello recente in Spagna (gennaio 2025, causato da uno sbilanciamento di rete, secondo Red Eléctrica de España).
Verso un futuro più intelligente con EPBD IV e SRI
L’opportunità di recepire la Direttiva EPBD IV (UE 2024/1275) e rendere obbligatorio lo Smart Readiness Indicator (SRI) rappresentano una svolta ed il punto di convergenza fra l’infrastruttura digitale creata grazie ai piani Italia 5G ed Italia a 1 Giga e la transizione verso l’elettrico che rende i consumi energetici più prevedibili e gestibili, realizzando di fatto la “twin transition” ovvero la transizione gemella fra energia e digitalizzazione. L’SRI misura la capacità degli edifici di integrare tecnologie intelligenti, favorendo investimenti limitati, misurabili e ad alto impatto. Questi interventi non solo accrescono il valore degli edifici, ma rafforzano l’indipendenza energetica dell’Italia, riducendo la dipendenza da fonti fossili e migliorando la stabilità della rete. Per cambiare rotta, serve un portale pubblico che riporti:
- €/kWh risparmiato: Spesa rispetto alla riduzione dei consumi.
- Tempo di ritorno sull’investimento: Calcolato per ogni intervento.
- Riduzione CO₂ certificata: Misurata con audit energetici obbligatori.
Un passo avanti con la certificazione R2S
Smart Buildings Alliance for Smart Cities ETS Italia propone una ulteriore soluzione innovativa con la certificazione volontaria Ready to Services (R2S), che estende i tratti normativi europei con architetture tecnologiche edge all’avanguardia e neutrali rispetto ai processi evolutivi dell’industria. Erogata dall’ente certificatore APAVE al solo costo dell’intervento, R2S promuove la sicurezza delle reti digitali e la corretta gestione dei dati personali degli occupanti degli edifici intelligenti. L’obiettivo è triplice: aumentare la consapevolezza sulla tutela degli interessi digitali dei cittadini italiani, garantire la loro sicurezza digitale, rendendo gli edifici pronti per un futuro connesso e sostenibile e generare un nuovo mercato di applicazioni digitali davvero utili ai consumatori favorendo l’uso della potente connettività loro disponibile.
Il Superbonus ha stimolato l’economia e migliorato il comfort abitativo, ma senza metriche trasparenti continueremo a finanziare interventi costosi con risultati incerti, esponendo i fondi pubblici a sprechi e frodi. Con il recepimento della Direttiva EPBD IV, l’adozione dell’SRI e iniziative come R2S, l’Italia può trasformare gli edifici in risorse attive per la transizione energetica, garantendo che ogni euro speso contribuisca alla neutralità climatica, alla sicurezza digitale e a una rete elettrica più stabile e sostenibile.
Domenico Di Canosa
Presidente Smart Building Alliance Italia
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Fonti
- ENEA (2025). Rapporto Annuale sull’Efficientamento Energetico, pp. 45, 67, 89. Disponibile su: www.enea.it.
- Banca d’Italia (2024). Occasional Paper n. 860, pp. 12, 15. Disponibile su: www.bancaditalia.it.
- ARERA (2025). Prezzi medi energia elettrica, p. 22. Disponibile su: www.arera.it.
- ISTAT (2024). Patrimonio edilizio residenziale per regione. Disponibile su: www.istat.it.
- ISPRA (2024). Inventario Nazionale delle Emissioni, p. 134. Disponibile su: www.isprambiente.gov.it.
- ADEME (2024). Rapport sur l’efficacité énergétique. Disponibile su: www.ademe.fr.
- Direttiva RED III (UE 2023/2413). Disponibile su: eur-lex.europa.eu.
- Direttiva EPBD IV (UE 2024/1275). Disponibile su: eur-lex.europa.eu.
- Red Eléctrica de España (2025). Informe sobre el apagón de enero 2025. Disponibile su: www.ree.es.
- PNIEC (2023). Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Disponibile su: www.mase.gov.it.