di Pasquale Capezzuto – Consigliere Smart Building Alliance for Smart Cities

La bozza di proposta di legge “Disciplina delle costruzioni”, che andrà a sostituire il Testo Unico dell’Edilizia, il D.P.R. n. 380/01 e ss.mm.ii., introduce nell’art 110 il fascicolo digitale delle costruzioni.
Le tecnologie digitali, di analisi e automazione, il concetto Costruzione 4.0, entrano nel mondo delle costruzioni e del patrimonio edilizio nazionale per razionalizzare e raccogliere gli innumerevoli dati che si raccolgono nella vita di un edificio?

Secondo il legislatore il fascicolo “dovrà raccogliere organicamente le informazioni, prodotte da professionisti abilitati o in possesso della pubblica amministrazione, sui profili urbanistici, edilizi, vincolistici catastali, strutturali, impiantistici, prestazionali, nonché ogni altro elemento utile alla conoscenza dello stato di fatto della costruzione”.

Non si tratta però di una mera digitalizzazione di vari dati cartacei in un documento unico ma di un tentativo di raccolta di dati digitali già presenti in diverse banche dati in possesso di amministrazioni pubbliche e in diversi formati, secondo i principi degli open data, nel rispetto delle norme sulla privacy, con attenzione alla cybersecurity.

Quali informazioni  conterrà

Il fascicolo in particolare conterrà i dati conoscitivi sul patrimonio edilizio, i dati per la prevenzione del rischio idraulico, idrogeologico e sismico, nonché di quello derivante da altre sorgenti di rischio, funzionali alla  messa a punto di forme di classificazione e di azioni per la riduzione dei predetti rischi. E’ previsto un aggiornamento decennale del fascicolo e in occasione di ogni lavoro o modifica significativa dello stato di fatto e/o della destinazione d’uso dell’intero fabbricato o di parte di esso

Quando sarà operativa la disciplina

La  struttura ed i contenuti del fascicolo digitale delle costruzioni saranno definiti in uno specifico regolamento del  Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da emanare entro 6 mesi dalla data di approvazione della legge.

Il Governo, le Regioni e le Autonomie locali studieranno l’adozione di uno schema di fascicolo digitale della costruzione tipo, sentendo i Consigli nazionali delle professioni tecniche e le rappresentanze delle imprese costruttrici e delle associazioni di categoria interessate.

A quali edifici si applica

Il fascicolo digitale della costruzione deve essere redatto per ogni nuova costruzione, sia pubblica che privata e redatto o aggiornato ogniqualvolta si eseguano su una costruzione esistente, sia pubblica che privata, interventi che richiedano un titolo abilitativo.

Per le costruzioni esistenti, sulle quale non si intervenga, il fascicolo deve essere comunque redatto  per edifici di interesse strategico e entro 60 mesi per tutti gli edifici pubblici.

Introdotta la previsione che l’edificio privo del fascicolo non possa essere oggetto di benefici contributivi, fiscali o assicurativi.

Il panorama europeo  

Il concetto di registro digitale dell’edificio, il digital logbook, e’ uno strumento concepito dalla Commissione Europea per promuovere le riqualificazioni energetiche profonde  degli edifici nell’ambito della Renovation Wave.

Negli studi preparatori della UE e nelle esperienze sviluppate  nei progetti UE (iBRoad, ALDREN, BIM4EEB, X-tendo), il  digital building logbook   e’ un tool dinamico che  contiene non solo dati fisici e amministrativi ma anche dati sulla performance energetica, qualità ambientale, potenziale di smartness e cosi’ via , anche con dati real time aggiornabili periodicamente mediante le tecnologie digitali (Building Information Modeling,  Internet of Things, robotica e automazione, prefabbricazione e costruzione off-site, Realtà Virtuale e Realtà Aumentata. Scan3D, Digital Twin)

Alla luce delle problematiche allo studio a livello europeo sulla interoperabilità delle banche dati e sugli strumenti di accesso, sulla previsione di uno strumento dinamico di raccolta dei dati e sull’uso delle nuove tecnologie per l’acquisizione e l’analisi dei dati, anche real time, delle realtà e degli interessi economici di categoria coinvolti, si può prevedere un iter operativo non facile, che, auspichiamo, possa essere aderente al processo europeo in corso.