TERA è una IoT company, PMI Innovativa dedita alla creazione e realizzazione si soluzioni IoT Edge Computing originali che trovano applicazioni nel segmento emergente della Digital Energy (Smart Building, Smart Grid, City, I5.0). Ai System Integrators, alle ESCO, agli Energy Operators offriamo dispositivi HW linux based (gateway multiprotocollo) che si stanno affermando a livello internazionale primeggiando in termini di interoperabilità (compatibilità con dispositivi e con framework SW di terze parti, anche opensource free), su un percorso di modularità che diviene imprescindibile per la Sostenibilità delle soluzioni. Fra le tante applicazioni, le nostre soluzioni per Smart MEtering “openMeter” chain2 e pilotaggio inverter Batteria/FV sono particolarmente richieste nelle Comunità Energetiche Rinnovabili e nei Servizi di Flessibilità Locale.


Perché avete deciso di associarvi a SBA Italia e cosa vi aspettate dall’associazione e dal confronto con le altre aziende?

Siamo fra i soci fondatori di SBA Italia perché sin dal primo momento è emersa, chiara ed inequivocabile, la vocazione di SBA Italia alla interoperabilità delle soluzioni come più importante strumento per raggiungere l’ampia diffusione delle tecnologie nelle applicazioni finali con un approccio che fornisce agli utenti finali solo vantaggi, lasciando agli operatori economici una molteplicità di scelte da percorrere, senza dubbio, insieme. Ed è ciò che sta già emergendo dal confronto con gli altri soggetti in SBA, aziende, professionisti ed enti.


Dal vostro punto di osservazione, ad oggi, quali sono le principali priorità del ns Paese in tema di edifici e città smart? E quali le lacune da sanare al più presto? 

La priorità è senza dubbio fornire agli utenti ed agli operatori indicazioni chiare e strumenti non solo regolatori, ma anche di supporto concreto, per attuare logiche di interoperabilità tecnologica negli edifici (ad esempio circa l’adozione di IoT Edge Computers); diversamente, perderemo la chance di essere protagonisti dello sviluppo intelligente non solo delle città, ma anche delle periferie (entrambe comunque caratterizzate dalla presenza di edifici!). In questo scenario, stimolare la diffusione dei servizi al contatore diventa una base per tanti servizi possibili, a cominciare da Comunità Energetiche che siano davvero Smart; per fare ciò, va colmata la lacuna esistente in termini di comunicazione “efficace” da parte delle istituzioni competenti verso i cittadini (che spesso non conoscono le opportunità esistenti), a cominciare dal rispetto degli obblighi già esistenti in relazione agli impianti multiservizi (digitalizzazione infrastrutturale di base indispensabile affinché gli edifici possano essere “smart”)